Antonio Maria Musilli (1792-1880)
Opere per organo
Riscoprire e riproporre all’attenzione pubblica la pregevole opera organistica di Antonio Maria Musilli, è stata un’ operazione culturalmente assai significativa, in quanto arricchisce indubbiamente il panorama musicale umbro risorgimentale. La nota e molteplice attività organaria umbra dell’epoca (Morettini, Martinelli, ecc.) non sempre trovava il corrispettivo in una specifica produzione musicale locale; detto rilievo sembrerebbe comunque confutato da recenti scoperte musicali nel settore specifico tra le quali, ad esempio, quella in questione. Dal corpus delle composizioni organistiche del Musilli, si evince un’estrema versatilità stilistica, che, inserendosi in un tradizione ben consolidata, viene rivissuta e fatta propria in modo originale dal musicista, che rifuggendo da qualsiasi stereotipia, si impone per la sua verve, per la sua vena melodica fluente, briosa, per la varietà ritmica, nonché per la maestria nella diminuzione ornamentale e nella varietà delle soluzioni armoniche adottate; nondimeno è evidente un tipo di scrittura sempre alla ricerca di figurazioni estremamente variegate.