Scarlatti Domenico (1685-1757)
Sonate per cembalo, 1742 (parte III)
Nelle varie corti in cui passò prima di arrivare a Madrid, Domenico Scarlatti trovò accanto al consueto clavicembalo lo strumento a tastiera di recente invenzione chiamato “cimbalo di piano e forte detto volgarmente di martelletti”, utilizzato nella presente registrazione e chiamato fortepiano secondo l’attuale convenzione. Tra il 1702 e il 1703 il giovanissimo Domenico veniva assunto insieme al padre Alessandro presso la corte di Ferdinando de’ Medici a Firenze, dove da almeno due anni Bartolomeo Cristofori aveva concepito, con grande genio, e realizzato il nuovo strumento dotato di meccanica a martelletti e capace di variare, a differenza del clavicembalo, l’intensità dinamica dei suoni. Dunque Scarlatti conobbe certamente il fortepiano nel luogo d’origine e nei primi anni del suo utilizzo.