BOSSINENSIS FRANCISCUS (XV-XVI sec.)
Petrarca ed il cantare a liuto
In Italia, tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, la frottola aprì una stagione musicale del tutto nuova e totalmente indipendente dagli stili fiamminghi.
Fu anche grazie a Isabella d'Este, grande promotrice di cultura nelle sue varie forme, che questo nuovo genere musicale entrò ben presto nelle principali corti italiane quali Mantova, Ferrara, Venezia, Milano.
La molteplicità delle conoscenze e degli interessi, specialmente letterari, di questi ambienti è riflesso nella varietà di forme poetiche in cui si presenta la frottola: testi di poeti illustri - primo fra tutti il Petrarca di cui furono musicati numerosi componimenti tratti dal Canzoniere - e testi commissionati a poeti minori, ma anche testi in latino, che testimoniano il gusto della riscoperta dell’antichità classica, e testi popolari ripresi e “arrangiati” nella nuova veste frottolistica.
A questa oscillazione fra generi letterari “alti” e “bassi” corrispondeva naturalmente una varietà metrica: denominate come frottole troviamo infatti strambotti, ballate, sonetti, odi, capitoli e altro.