Stefano Bernardi (1577-1637)
Motetti in cantilena a quattro voci, Opera Quinta, Venezia, 1613
Dal suo soggiorno romano «per poter guadagnare qualche sorte di perfettione» nel mestiere di compositore, Stefano Bernardi fa ritorno alla città natale, Verona, alla fine del 1611. Tra i migliori frutti dell’esperienza romana troviamo la composizione dei Motetti in cantilena a quattro voci, datata 1613, che portano a piena fioritura una produzione mottettistica nella quale si privilegia la rappresentazione degli ‘affetti’ piuttosto che il rigore costruttivo della «prima prattica». Il nuovo indirizzo stilistico è quello dei «concertini alla moderna» a «una o poche voci» con il sostegno ormai indispensabile del basso per l’organo e/o di strumenti concertanti. Importante innovazione, così ben espressa in queste composizioni, è l’uso degli‘assolo’; nella strumentazione dei suoi brani musicali appaiono infatti le indicazioni: tutti, solo, due violini, ecc., che danno la misura dell’esatto valore innovativo di questo compositore nella storia dello stile concertante.