Eleven

Roberto Fabbriciani è un imprescindibile punto di riferimento per la totalità dei flautisti e dei compositori degli ultimi decenni. È impressionante ricordare i tanti maestri con i quali ha collaborato: Berio, Boulez, Bussotti, Cage, Carter, Castiglioni, Clementi, Dallapiccola, De Pablo, Donatoni, Ferneyhough, Gaslini, Huber, Krenek, Kurtág, Maderna, Messiaen, Morricone, Petrassi, Pousseur, Rihm, Rota, Sciarrino, Stockhausen, Takemitsu, Yun e molti altri, per citare solo i maestri storici! Fabbriciani ha innovato non solo la tecnica flautistica ma ha pure contribuito ad aggiornare le strategie compositive, in quanto lo strumento è sempre stato messo al servizio della composizione. «L’obiettivo – ha dichiarato Fabbriciani – è quello di portare la musica d’arte ad un pubblico più vasto. L’aspetto tecnologico è servito a fare un nuovo passo avanti, ma non si compone perché si hanno nuovi strumenti ma perché un pensiero musicale innovativo per esprimersi ha bisogno di questi mezzi». Affrontare tante musiche di compositori diversi non è facile, perché occorre entrare espressivamente in stili anche molto differenti fra loro, oltre alle doti tecniche occorre anche una sottile sensibilità. Fabbriciani non solo è bravo a padroneggiare le diversità stilistiche dei compositori del presente ma anche di quelli del passato. Infatti, bisogna dire che Fabbriciani non è solo quel grande interprete di musica contemporanea da tutti stimatissimo, ma è anche un eccellente interprete di musica della tradizione, con una discografia sterminata (da Vivaldi a Bach, da Respighi a Piazzolla e molti altri). Il passato nutre il presente e nel presente vi sono i semi del futuro, come avviene in queste registrazioni. Il cd è incentrato su musiche dedicate a Fabbriciani (a parte quella di Maderna), Lamento, brano scritto nel 1962, recentemente scoperto.