AA.VV.

Alvise Cornaro (1484-1566) nasce a Venezia, ma si trasferisce, appena quindicenne, a Padova nella casa dello zio Don Alvise Angelieri.
Pochi anni dopo aver ottenuto la laurea in giurisprudenza si trovò ad amministrare la cospicua eredità dello zio.
Nella casa di via Bersaglio (oggi via Cesarotti) che sfocia in piazza del Santo creò il primo nucleo di quel complesso che diverrà uno dei più prestigiosi monumenti architettonici del Rinascimento veneto.
Con grande intuito artistico e notevole mecenatismo divenne promotore e protettore delle arti.
Si circondò dei più illustri personaggi del tempo e la “corte” di Alvise Cornaro si trasformò in un centro di recitazione, ritrovi musicali, vero cuore del pensiero e della vita intellettuale padovana della prima metà del Cinquecento.
A casa Cornaro venne ospitato per un ventennio Giovanni Maria Falconetto e per quasi altrettanti anni Angelo Beolco detto il Ruzante.
Accanto a questi due vanno ricordati altri celebri frequentatori, quali Tiziano Aspetti, l’architetto Andrea da Valle, gli umanisti Valeriano e Scardeone, ma anche il Bembo, lo Speroni, il Trissino e persino il giovane Palladio.
Probabilmente fu attraverso Ruzante che Cornaro si appassionò alla musica, tanto da costruire con la sala ottagonale dell’Odeo l’ambiente ideale per ritrovi musicali.
Ruzante, come è noto, oltre a essere commediografo e attore, cantava e probabilmente suonava qualche strumento.
Le sue esecuzioni erano sicuramente molto apprezzate, se rievocando diversi anni dopo un banchetto dato a Ferrara nel gennaio 1529 (a seguito di una replica della Cassaria di Ludovico Ariosto), Cristoforo da Messisburgo così scrive: «alla sesta vivanda cantarono Ruzante et cinque compagni et due femine canzoni et madrigali alla pavana bellissimi, et andavano intorno alla tavola contendendo insieme di cose contadinesche, in quella lingua molto piacevoli, vestiti alla lor moderna, et seguitarono finchè venne la settima vivanda… ».

Tracklist

Disco n.1
Stringari, Antonio
Poi ch'io son in libertade
  1 - Poi ch'io son in libertade (4:02)
Isaac, Heinrich
La morra
  2 - La Morra a 3 (1:30)
Stringari, Antonio
Son più matti in questo mondo
  3 - Son più matti in questo mondo (2:34)
Borrono, Pietro Paolo
Pavana Monta su che son de vella - Saltarello della preditta
  4 - Pavana Monta su che son de vella - Saltarello della preditta (5:32)
Anonymous
Poca pace e molta guerra [16th Century, Italy] (attrib to Trombetino)
  5 - Poca pace e molta guerra [16th Century, Italy] (attrib. to Trombetino) (2:32)
Fortuna d'un gran tempo [16th Century, Italy]
  6 - Fortuna d'un gran tempo [16th Century, Italy] (1:33)
Stringari, Antonio
O selve sparse, egregie
  7 - O selve sparse, egregie (3:18)
Borrono, Pietro Paolo
Saltarello chiamato Antonola
  8 - Saltarello chiamato Antonola (0:59)
Pifaro, Nicolo
Per amor fata solinga
  9 - Per amor fata solinga (2:55)
Willaert, Adrian
Occhio non fu giamai
  10 - Occhio non fu giamai (2:21)
Ricercar a 3
  11 - Ricercar a 3 (2:19)
Zoia zentil che per secreta via
  12 - Zoia zentil che per secreta via (2:17)
Anonymous
O vaghe montanine pastorelle [16th Century, Italy]
  13 - O vaghe montanine pastorelle [16th Century, Italy] (2:51)
Willaert, Adrian
Quando nascesti, Amor
  14 - Quando nascesti, Amor (2:39)
Romano, Eustachio
Pace non trovo, et non ho da far guerra
  15 - Pace non trovo, et non ho da far guerra (2:47)
Brocco, Nicolo
O tiente a lora
  16 - O tiente a lora (2:47)
 
  • Compositore: AA.VV.
  • Esecutori: Consort Veneto · Laura Fabris: voce, Gianpaolo Capuzzo: flauto dolce, Giovanni Toffano: flauto dolce, Paolo Tognon: dulciana, Pier Luigi Polato: liuto · Giovanni Toffano: direttore
  • Periodo storico: Umanesimo e Rinascimento
  • Codice: TC 500004
  • Edizione: Giugno 2007
  • Barcode: 8007194104318
  • Set: 1
  • Numero tracce: 16
  • Durata totale: 00:42:56

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