Luigi Orselli (?-1879), Giuseppe Tamplini (1808-1888), Angelo Savinelli (1800-1878), Giuseppe Gasperini (1793-1861), Carlo Fumagalli (1822-1907), Antonio Torriani (1829-1911)

Praticata, fortunata, esaltata durante l’Ottocento e poi scaduta, perfino sconsiderata se non per altro perché troppo “ottocentesca” sia di gusto che di costume, da qualche tempo la parafrasi strumentale su temi d’opera è tornata in auge: giusto, ché veramente serve tanto a mettere in evidenza le doti virtuosistiche dell’interprete quanto a ricordare all’ascoltatore il tematismo delle opere e degli autori maggiori.
Detta anche fantasia, reminiscenza, pensiero musicale, diversa dalla variazione che modifica e complica di continuo la sua fonte, graditissima al pianoforte ma anche a ogni piccola o grande formazione cameristica, di regola la parafrasi assume una melodia o anche più melodie di una musica conosciuta, spesso appunto operistica, e agisce a suo piacimento, salendo a strabilianti difficoltà esecutive o anche limitandosi all’amena riproduzione del modello.
Alla tastiera brillarono fra i tanti Franz Liszt, Carl Tausig, Carl Czerny (sulle arie favorite di varie opere di Donizetti come Lucrezia Borgia e Roberto Devereux), Sigismund Thalberg (su Don Giovanni, Mosè, La sonnambula, Don Pasquale) e Stefano Golinelli (su Lucia di Lammermoor, Rigoletto, Il trovatore).
Un caso curioso, sempre pianistico, è quello di Ignaz Moscheles, che nel 1832 pubblicò dei Pensieri alla Pasta, “fantasia drammatica per pianoforte sopra vari motivi di arie eseguite da questa celebre cantante” (già composte da Zingarelli, Pacini, Gluck e Meyerbeer).
Ma i cataloghi di Ricordi pullulavano di pagine come queste, brevi o estese, isolate o raggruppate, a due o quattro mani, per arpa o per oboe, per violino o per fagotto, con flauto o violoncello ad libitum e così via.
Più largamente, al di là del nome preciso e della sua fortuna nell’ambito colto d’Occidente, senza dubbio la tecnica della parafrasi è una delle più frequenti e prevedibili della musica di ogni genere, tempo e paese.
Dagli esempi fra i più noti per pianoforte solo si passi ora a illustrare brevemente questo programma di parafrasi per fagotto, l’antico, barocco, vivaldiano strumento molto gradito, in assieme, anche ai maestri del Classicismo e del Romanticismo.

Tracklist

Luigi Orselli (?-1879)
Reminiscenze della Traviata di Giuseppe Verdi 3:15

Giuseppe Tamplini (1808-1888)
Fantasia sull’Opera Don Pasquale di Gaetano Donizetti 8:36

Angelo Savinelli (1800-1878)
Estratti dal Trovatore di Giuseppe Verdi 6:22

Giuseppe Gasperini (1793-1861)
Pout-Pourri della Sonnambula di Vincenzo Bellini 13:33

Carlo Fumagalli (1822-1907)
L’Esule di Giuseppe Verdi 6:53

Antonio Torriani (1829-1911)
Fantasia sopra un tema dell’Opera Il Pirata di Vincenzo Bellini 10:07
Divertimento sull’Opera Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti 13:06

Luigi Orselli (?-1879)
Fantasia sull’Opera Un Ballo in Maschera di Giuseppe Verdi 9:41
  • Compositore: Luigi Orselli (?-1879), Giuseppe Tamplini (1808-1888), Angelo Savinelli (1800-1878), Giuseppe Gasperini (1793-1861), Carlo Fumagalli (1822-1907), Antonio Torriani (1829-1911)
  • Esecutori: Roberto Giaccaglia, fagotto

    Jung-Hun Yoo, pianoforte

  • Testo musicologico: Piero Mioli
  • Periodo storico: Romanticismo
  • Codice: TC 800003
  • Edizione: Aprile 2014
  • Barcode: 8007194105841
  • Set: 1
  • Numero tracce: 8
  • Durata totale: 01:12:12
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